La soavità dell' inizio di questo oratorio, supera il sovrumano, posizionandosi in un Eden miracoloso di note, credo il massimo possibile per un essere umano ...
Christus rappresenta il naturale sfogo dotato di un misticismo etereo, eccelso, tale da trasformasi in una scala ascendente di valori senza tempo e senza termine, avvicinandoci alla somma soavità della paradisiaca visione del "Celeste"...
Le note introduttive, colme di suggestione con timbriche quasi perfette, ci fanno vedere un affresco dapprima dolce espresso da un oboe che tende a farci entrare in quell' atmosfera natalizia che solo un Liszt, con la sua estatica visione del bello, sa portarci...
Tra atmosfere Gregoriane ed angeliche, ci conduce, delicatamente, in un insieme di estasi continuativa, verso una trionfale affermazione musicale intrisa di una notazione capace di rapirci in modo eccezionale...
Un angelico soprano ci rende bene l' idea dell' atmosfera che viviamo e, con incantevoli espressioni vocali, pare trasportarci im una atmosfera della massima delicatezza umana, quasi completamente sublimata in una luce fattasi aria pura...
La dimensione di questo gigantesco oratorio sono l' espressione più alta della massima (a parer mio) composizione del genio ungherese, quasi un tentativo per uscire dalla catarsi umana e, per avvicinarci alla redenzione verso il grande Essere Supremo
Tutti noi sappiamo e speriamo di elevarci, spinti dalla nostra ricerca continua di conoscere e svelare l' arcàno del dopo vita
Probabilmente per rasserenarci ed entrare in quella sicurezza dell'eterno benessere, desideriamo sapere, magari affidandoci a detti, memorie, suggestioni...
La terza parte dell'oratorio è il finale della vita terrena del Cristo, dopo un bellissimo Stabat Mater, per poi approdare ad un Resurrexit in cui si libera tutto il dolore e termina la catarsi umana per ritrovare la beatitudine eterna...
Il Christus ha avuto una lunga gestazione compositiva durata parecchi anni e, questo si può facilmente comprendere con la mentalità di Liszt che, desiderava, evidentemente, lasciare ai posteri il suo più grande testamento e capolavoro
Qui sotto, esponiamo dalla collezione di Carlo Lamberti, due pagine dal libro Liszt di Claude Rostand facente parte della stessa raccolta
Dalla collezione musica e spartiti Carlo Lamberti
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